[vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_column_text][vc_custom_heading text=”La sicurezza dei documenti” font_container=”tag:h1|font_size:40|text_align:left” use_theme_fonts=”yes” css=”.vc_custom_1478002070110{margin-top: 0px !important;}”][vc_column_text]
Nel Maggio 2017 un maxi attacco hacker ha colpito 99 Paesi in tutto il mondo, facendo partire un’indagine internazionale senza precedenti. Il virus ha colpito impianti di produzione di aziende di fama internazionale in Inghilterra, in Francia e in Germania. Di cosa si tratta? Quale l’obiettivo del crimine informatico? Come sottolinea l’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano l’attacco informatico rientra nella tipologia sempre più comune dei recenti cyberattacchi: violazione di documenti e dati relativi alle aziende ed espropriazione di dati e informazioni personali.
La gestione e l’organizzazione di grandi volumi di informazioni e dati costantemente in crescita sono elementi fondanti e tipici di qualunque compagnia oggi. Sulla trasmissione di dati si creano reti complesse e globali che collegano tecnologie, processi, persone e aziende. Le nuove pratiche di lavoro, agili e veloci, hanno riformato il lavoro d’ufficio e i modi in cui le persone creano, condividono e consumano le informazioni.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”2625″ img_size=”large”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”2622″ img_size=”large”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text][vc_custom_heading text=”La vulnerabilità dei device IoT” font_container=”tag:h1|font_size:40|text_align:left” use_theme_fonts=”yes” css=”.vc_custom_1478002568823{margin-top: 0px !important;}”][vc_column_text]
Alla serie di minacce informatiche senza precedenti a cui stiamo assistendo, la maggior parte delle imprese sta attuando contromisure investendo in sofisticate tecnologie come firewall potenti, antivirus aggiornati, software di protezione e altro ancora. Tuttavia, spesso, le organizzazioni commettono un comune errore: dimenticano che, nell’epoca dell’Internet of Things, tutti i device collegati in rete rappresentano possibili brecce per gli hacker.
Non estendendo tale protezione a questi dispositivi, i sistemi aziendali si lasciano più vulnerabili e scoperti di quanto ci si possa rendere conto. L’internet delle cose ha portato in rete un numero così elevato di oggetti da aumentare esponenzialmente la vulnerabilità del sistema, rendendolo attaccabile attraverso oggetti di uso quotidiano: modem, telecamere, baby monitor, hi-fi, stampanti. Tutti i device che possiedono una connessione alla rete informatica rappresentano una potenziale minaccia, un gateway da qualsiasi luogo verso qualunque tipo di dato e informazione confidenziale.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_column_text][vc_custom_heading text=”GDPR” font_container=”tag:h1|font_size:40|text_align:left” use_theme_fonts=”yes” css=”.vc_custom_1478002568823{margin-top: 0px !important;}”][vc_column_text]
Dall’anno prossimo la protezione e i meccanismi di sicurezza di qualunque dispositivo aziendale non saranno più una scelta per le aziende. Da maggio 2018 entrerà in vigore il Regolamento generale sulla protezione dei dati (General Data Protection Regulation) dell’Unione Europea, che ha stabilito sanzioni elevate per le aziende che non saranno in grado di garantire e salvaguardare la sicurezza dei dati personali dei cittadini europei, indipendentemente dal paese in cui l’azienda abbia sede.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”2626″ img_size=”large”][/vc_column][/vc_row]
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